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IL VIRUS DELLA MENTE: IL PENSIERO OSSESSIVO COMPULSIVO

Di questi tempi vi sarete trovati facilmente a cercare in maniera ripetitiva dati sul COVID-19. Almeno 30 minuti al giorno a guardare su internet le news, che in tempi come queste continuano ad essere aggiornate, senza parlare dell’utilizzo dei canali social, allora i minuti salgono e non c’è più distinzione tra reperimento delle informazioni o passiva attenzione allo schermo.

In assenza di informazioni certe la mente torna e ritorna a calcolare, a ponderare sulle proprie decisioni. La mente: RIMUGINA.

Ma andiamo con ordine: COSA SIGNIFICA RIMUGINARE sulle proprie azioni, pensieri e decisioni in tempi “normali”? Esistono varie forme di rimuginio:

OSSESSIONE

Le Ossessioni sono pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti come intrusivi o inappropriati e che causano ansia o disagio marcati.

La persona tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri, impulsi o immagini, o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni.

 

Il disturbo si può manifesta come intolleranza al disordine o all’asimmetria. Per voi i libri, fogli, penne, abiti, piatti, devono risultare perfettamente allineati, simmetrici e ordinati secondo una precisa logica (es. dimensione, colore)? Oppure dovete mettere in atto il “giusto rituale”, adattato in base alla situazione che vi ha arrecato lo stato di ansia, e ripeterlo il numero di volte adeguato per evitare qualche disgrazia?

Le ossessioni possono presentarsi come ripetuto controllo. I più tipici riguardano aver chiuso la porta di casa, il gas o l’acqua, aver contato bene i soldi.

Invece per le ossessioni connesse al rischio di contagi o contaminazioni e compulsioni di pulizia, siete tormentati dall’insistente preoccupazione che voi stessi o un familiare possa ammalarsi entrando in contatto con qualche invisibile germe o sostanza tossica?

Questo per voi non è di certo il momento più facile per distinguere la corretta gestione dell’igiene seguendo le regole che ci sono state date, piuttosto che l’ossessione alla pulizia.

 

LA SINDROME DI OTELLO

La gelosia è uno stato emotivo complesso. Alcune forme di gelosia vengono considerate “normali”, o socialmente accettate, in relazione alla proporzione della reazione in situazioni di possibile infedeltà.

Diventa patologica quando entra in gioco il rimuginio e la mente mette in atto una serie di azioni e pensieri in maniera ossessiva.

State per addormentavi quando un pensiero scorre per la mente: “vediamo cosa sta facendo il mio ragazzo” aprite WhatsApp e gli scrivete. Lui è online ma non risponde. Ecco che parte il meccanismo. “E’ in linea. Con chi?” “Starà parlando male di me? Starà chattando con la sua collega” poi vi risponde vi date la buonanotte e spegnete la luce. Ecco che ritorna il pensiero. Accendete la luce e aprire Instagram come Sherlock Holmes interroga il Dottor Watson. Fino a trovare tra le mille mila immagini una foto con gli amici in cui sorride alla fotocamera. “Chi ha scattato questa foto? A chi stava sorridendo?” “Chi ha messo like..” o iniziate a torturarvi davanti a un semplice post “A chi sarà diretto?” ah sì, potrebbe essere rivolto a voi, allora spegnete la luce e chissà per quanto tempo andrà avanti il pensiero.

Il rimuginio fomenta la vostra gelosia e induce all’azione impulsiva fino ad arrivare a litigare e offendere, entrando così in una spirale pericolosa, come quella che ha portato la mente di Otello a prendere la decisione di uccidere sua moglie perché convinto della sua infedeltà.

E in questi giorni di reclusione quanto tempo abbiamo per spulciare i Social e imparare a memoria date, orari, like della pagina Facebook di chi ci piace senza una potenziale fine.

 

IL RIMUGINIO DELL’UMILIATO

Non ti senti valorizzato, messo da parte e trascurato. Il tuo capo preferisce qualche altro tuo collega, mentre tu che ti impegni di più non riesci ad entrare nelle sue preferenze.

Cerchi quindi delle soluzioni e per rabbia decidi di mettere in cattiva luce il tuo collega, poi però ti senti in colpa, passando così dalla vittima al carnefice.

Così come in questi tempi un giorno te ne stai a casa, il giorno dopo decidi che il Tg mentono e quindi esci, per poi tornare a casa e sentirti in colpa per il danno fatto alla comunità.

 

 

COME UCCIDERE QUESTO VIRUS?

Questo processo di funzionamento ha la capacità di imitare un processo di ragionamento intelligente, finge di voler trovare una soluzione, ma in verità non gli importa della soluzione, gli importa di auto-alimentarsi creando ansia, rabbia e depressione.

L’ansia generata dal Corona virus entra nelle nostre case senza avere gli strumenti per poterlo mettere alla porta.

Ci sono due scuole di pensiero per aiutare chi è pervaso da queste ossessioni.

La prima punta sulle tecniche di rilassamento, mindfulness, i nuovi riti quotidiani. Attenzione riti, come il rito del tè o leggere prima di andare a dormire, non nuove compulsioni.

MINDFULNESS

Il secondo è ricorrere all’aiuto di un esperto che possa darti gli strumenti per svelare la motivazione da cui è stato generato.

Per questo motivo ho già da tempo avviato la terapia online su Skype altre app di video chiamata.

PSICOTERAPIA SKYPE

 

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