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PSICOTERAPIA-BREVE-INTEGRATA-GENITORIALITA

CO-GENITORIALITA’: GESTIRE LA CRESCITA DEL BAMBINO CON GIOCO DI SQUADRA

L’unione e la collaborazione tra i genitori sono elementi fondamentali nello sviluppo

e nell’educazione del bambino, poiché garantiscono un profondo senso di continuità,

stabilità e coerenza, alla base di una relazione positiva con sé e con gli altri.

Con la nascita di un figlio nasce anche una coppia di genitori pieni di aspettative e, soprattutto, desiderosi di crescere il proprio bambino nel migliore dei modi.

Il supporto reciproco e l’amore verso i propri figli tendono a rafforzare il sentimento di fiducia, rispetto e attenzione verso l’altro, così come la capacità di prendere decisioni condivise.

In presenza di questa situazione di condivisione degli aspetti genitoriali, i figli percepiranno un ambiente sereno e stabile in cui crescere ed esplorare il mondo. Soprattutto avranno le basi di un modello da seguire per lo sviluppo delle proprie relazioni, con i coetanei e per le future relazioni.

 

BAMBINI

 

Si tratta del processo attraverso cui il bambino interiorizza le immagini dei genitori, della coppia, di sé stesso e del mondo, che porterà con sé per tutta la sua vita. Se i genitori saranno capaci di negoziare, supportarsi vicendevolmente e comunicare anche quando avranno visioni differenti, il bambino interiorizzerà dei modelli positivi. Al contrario, se li vedrà spesso offendersi o screditarsi a vicenda, questa esperienza intaccherà il suo senso di sé e le sue relazioni future.

 

E se si perde la pazienza?

 

Capita a tutti di perdere la pazienza, di alzare la voce, di non reagire come si vorrebbe di fronte a una richiesta del bambino o a un suo momento di difficoltà, per poi sentirsi in colpa o delusi. È bene tenere a mente che le “cadute” hanno una loro utilità, perché sono l’occasione per far capire ai figli che anche i genitori sono umani e in quanto tali possono anche sbagliare. La cosa importante è mostrare loro che quando si sbaglia poi si chiede scusa e ci si impegna per fare meglio la volta successiva. Un insegnamento prezioso a ogni età.

James P. McHale, Direttore del Dipartimento di Psicologia alla University of South Florida, spiega che:

 

“la definizione di co-genitorialità … non si riferisce in senso stresso alla divisione del lavoro e della responsabilità dell’accudimento del figlio, ma in senso ampio alla coordinazione e al sostegno fra gli adulti responsabili della cura e dell’allevamento dei figli. Accudire e far crescere i figli è un’impresa portata avanti con il partner lungo una strada piena di salite. Ed è in definitiva, un’impresa coronata da successo quando i due genitori sono dei veri alleati…”

 

 

 

Se leggendo vi state chiedendo perché nella vostra routine familiare non funziona proprio così, la risposta non è del tutto semplice, a volte è complicata da malesseri sottostanti il rapporto di coppia, o addirittura inaspriti da ansia, stress o depressioni derivanti da fattori esterni, quale lavoro, lutti familiari, ingerenza della famiglia di origine o differenze tra gli stili genitoriali.

 

Di seguito vi descrivo un modello utile per comprendere quale sia il vostro stile genitoriale, quali siano i pro e i contro di ciascuno e come quindi potervi migliorare nel vostro personale approccio coi figli, avendo maggior consapevolezza di voi stessi e partendo dalle vostre personali inclinazioni.

 

QUAL E’ IL TUO STILE GENITORIALE?

 

 

A questo punto è importante sottolineare che l’alleanza tra i genitori riguarda molto da vicino la relazione di coppia. La diversità di stili e di modalità di accudimento, infatti, può generare scontri anche nelle piccole attività quotidiane.

Come ho raccontato nel mio articolo L’AMORE PERFETTO ESISTE? La teoria dell’amore completo”, il concetto di un legame perfetto di coppia non esiste, anzi il modello della teoria dell’amore completo è molto utile per fare un’auto-analisi della vostra relazione attuale, di quelle passate o di quella che vorreste vivere nel futuro con un maggior grado di consapevolezza.  

 

Dobbiamo quindi considerare il legame di Amore Completo come un rapporto che non rimane cristallizzato, uguale a sé stesso sempre, ma piuttosto evolve in un equilibrio dinamico in cui lo sforzo di ciascuno nella coppia dovrà essere nel corso dello sviluppo per le varie fasi del ciclo di vita, quello di tendere a un buon equilibrio tra tutte le componenti fondamentali. “Buon” equilibrio che in quanto tale non potrà mai essere perfetto, ma potremo solo avvicinarci, sperimentando sensazioni di intensa completezza, soddisfazione, condivisione e piacere fisico e mentale, accanto a momenti di sconforto, malessere, insoddisfazione.”

 

Qui di seguito vi elenco alcuni spunti e suggerimenti che potranno venirvi in aiuto durante la pratica di co-genitorialità:

  • Avviate e mantenete una comunicazione aperta, chiedendovi esplicitamente di cosa ha bisogno l’altro genitore per sentirsi meglio, supportandovi.
  • Prendere un punto di vista diverso dal vostro come uno spunto di riflessione potenzialmente arricchente e valido, senza catalogarlo da subito come inutile o scorretto a priori.
  • Ritagliatevi dei momenti per parlare dell’evoluzione del bambino, dei suoi traguardi e dei suoi progressi. Cercate insieme delle nuove strategie per implementare il benessere dei vostri figli, condividendo e integrando idee, spunti, riflessioni.
  • Fate chiarezza sulle regole prima di introdurle e comunicatele poi come foste una voce sola.
  • Il bambino non dovrebbe mai assistere a critiche e rimproveri tra genitori che lo riguardano, al contrario è sano che assista ai vostri scambi di opinioni sui diversi argomenti della quotidianità. Questo stile di confronto darà le basi per il suo stile relazionale, supportandolo nella ricerca di un amore reale sano, piuttosto che di uno ideale e fonte di disagio.
  • Giocate insieme: durante tutta l’infanzia il piacere per il gioco e per l’apprendimento sono strettamente intrecciati. I momenti di condivisione di giochi di ruolo o giochi da tavola possono ristabilire momenti di serenità all’interno della famiglia. Con i più piccoli possiamo giocare tutti insieme seguendo le tappe dello sviluppo evolutivo dei nostri figli.

    6-11 Mesi: le facce buffe, le carezze accompagnate dalla descrizione di quale parte del corpo si sta toccando e l’esplorazione insieme degli ambienti di casa, colori e la descrizione degli oggetti che si stanno vedendo. bambino 6 mesi

    Tra i 7-8 mesi appaiono i primi libri musicali, le macchinine brum brum, palline rotolanti…tra i 9 e gli 11 mesi il bambino diventa consapevole della “permanenza degli oggetti”. Può ad esempio sollevare un cuscino alla ricerca di un oggetto che è stato in precedenza nascosto a metà (lasciando cioè una parte visibile) sotto i suoi occhi.

    bambino gioca con papaTutti i bambini, quando cominciano a muoversi carponi, esplorano l’ambiente domestico e ricercano la vicinanza di qualcuno con cui giocare.

    Intorno ai 12-15 mesi il piccolo è molto interessato al rapporto tra contenitore e contenuto. Lo vedremo quindi impegnato a togliere e mettere cose nel cestino della carta, ma anche in una tazza, in un borsone. Spinto dalla curiosità, guarda dentro le scatole, gli armadi, i cassetti per trovare, manipolare, annusare e sentire il sapore degli oggetti.

    gioco papàPoi arriva il divertimento per la lettura, il movimento e la costruzione.

Quando invece la comunicazione tra i due partner proprio non funziona o osservate dei segnali di disagio nel vostro bambino o le maestre vi segnalano qualche criticità, il consiglio è di valutare l’aiuto di un esperto che possa sostenervi nel vostro essere genitori. Non sono percorsi necessariamente lunghi, possono anche fornire un supporto di breve termine, ma di grande efficacia.

 

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